La malattia è sempre indice di uno scompenso dell'organismo. Solo dove i processi fisici lavorano insieme e dove il corpo e lo spirito agiscono in armonia può esserci salute. E' stato ormai ampiamente dimostrato che il Ganoderma Lucidum contribuisce a stabilizzare il corso dei processi organici. Anche la funzione normalizzante sui processi psichici si deve alle sue proprietà calmanti e rilassanti. Esiste però un equilibrio tra il corpo e gli influssi che provengono da l'ambiente circostante? Già Paracelso aveva chiaramente affermato che l'uomo non può essere concepito come un essere slegato da l'ambiente che lo circonda. Un adattogeno che agisce a trecentosessanta gradi non dovrebbe rinforzare solo il sistema immunitario ma anche sostenere il fisico e aiutarlo ad adattarsi alle condizioni ambientali avverse. Che il Ganoderma sia in grado di farlo è attestato da uno studio che conferma l'effetto preventivo del fungo sulla "malattia delle altitudini".
Il corpo umano è soggetto a parecchi limiti quando si trova in altitudine. Quando l'aria è rarefatta il sangue non viene ossigenato a sufficienza e quindi insorge la tanto temuta malattia delle altitudini i cui sintomi sono : mal di testa, insonnia, capogiri, vomito, disturbi respiratori, ecc. L'Istituto dell'Industria Farmaceutica di Hunan ha effettuato dei test approfonditi per verificare se il Ganoderma può contribuire a debellare la malattia delle altitudini. In un primo tempo è stato somministrato del Ganoderma ad alcuni operai cinesi che lavorano in regioni d'alta montagna. Il risultato è stato significativo : in diciassette delle diciannove persone il Ganoderma ha ridotto, se non addirittura eliminato gli effetti causati dalla mancanza di ossigeno e anche i disturbi a essa collegati sono diventati meno frequenti.
Questo successo ha incoraggiato i ricercatori a ripetere gli esperimenti. Gli stessi operai, insieme ad altri sono stati messi alla prova in un secondo tempo e "testati" in condizioni atmosferiche difficili e a varie altitudini. A temperature rigidissime dovevano salire da 3.700 m fino a 4.750 m. Il risultato è stato assolutamente convincente, delle quasi 2.000 persone trattate, l'83% non ha più lamentato mal di testa e il 96% non ha avuto più ne nausea, ne vomito. Questi risultati dimostrano quindi che il Ganoderma agisce su largo spettro, come ci si può aspettare di norma da un adattogeno che aiuta l'uomo a mantenere armonia tra il corpo e lo spirito.
Siamo partiti dai terapeuti dell'antica Cina e la strada per arrivare ai laboratori dei nostri giorni è stata lunga. Manca però ancora molto, perché solo ora il Ganoderma ha iniziato a ottenere riconoscimento. Quando la scienza medica millenaria potrà essere più utile di adesso, le si dedicherà sicuramente un'attenzione maggiore.
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