sabato 23 gennaio 2016

GANODERMA ....LA RICERCA CONTINUA......


La malattia è sempre indice di uno scompenso dell'organismo. Solo dove i processi fisici lavorano insieme e dove il corpo e lo spirito agiscono in armonia può esserci salute. E' stato ormai ampiamente dimostrato che il Ganoderma Lucidum contribuisce a stabilizzare il corso dei processi organici. Anche la funzione normalizzante sui processi psichici si deve alle sue proprietà calmanti e rilassanti. Esiste però un equilibrio tra il corpo e gli influssi che provengono da l'ambiente circostante? Già Paracelso aveva chiaramente affermato che l'uomo non può essere concepito come un essere slegato da l'ambiente che lo circonda. Un adattogeno che agisce a trecentosessanta gradi non dovrebbe rinforzare solo il sistema immunitario ma anche sostenere il fisico e aiutarlo ad adattarsi alle condizioni ambientali avverse. Che il Ganoderma sia in grado di farlo è attestato da uno studio che conferma l'effetto preventivo del fungo sulla "malattia delle altitudini".





Il corpo umano è soggetto a parecchi limiti quando si trova in altitudine. Quando l'aria è rarefatta il sangue non viene ossigenato a sufficienza e quindi insorge la tanto temuta malattia delle altitudini i cui sintomi sono : mal di testa, insonnia, capogiri, vomito, disturbi respiratori, ecc.  L'Istituto dell'Industria Farmaceutica di Hunan ha effettuato dei test approfonditi per verificare se il Ganoderma può contribuire a debellare la malattia delle altitudini. In un primo tempo è stato somministrato del Ganoderma ad alcuni operai cinesi che lavorano in regioni d'alta montagna. Il risultato è stato significativo : in diciassette delle diciannove persone il Ganoderma ha ridotto, se non addirittura eliminato gli effetti causati dalla mancanza di ossigeno e anche i disturbi a essa collegati sono diventati meno frequenti.
Questo successo ha incoraggiato i ricercatori a ripetere gli esperimenti. Gli stessi operai, insieme ad altri sono stati messi alla prova in un secondo tempo e "testati" in condizioni atmosferiche difficili e a varie altitudini. A temperature rigidissime dovevano salire da 3.700 m fino a 4.750 m. Il risultato è stato assolutamente convincente, delle quasi 2.000 persone trattate, l'83% non ha più lamentato mal di testa e il 96% non ha avuto più ne nausea, ne vomito. Questi risultati dimostrano quindi che il Ganoderma agisce su largo spettro, come ci si può aspettare di norma da un adattogeno che aiuta l'uomo a mantenere armonia tra il corpo e lo spirito.




Siamo partiti dai terapeuti dell'antica Cina e la strada per arrivare ai laboratori dei nostri giorni è stata lunga. Manca però ancora molto, perché solo ora il Ganoderma ha iniziato a ottenere riconoscimento. Quando la scienza medica millenaria potrà essere più utile di adesso, le si dedicherà sicuramente un'attenzione maggiore.

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venerdì 22 gennaio 2016

I FUNGHI USATI COME MEDICINALI

Il Dott. Lo Prete è  docente a l'università di Pavia dove insegna ossigeno-ozono terapia al Master Internazionale. Intervistato dal TG3 Veneto, ci racconta come alcuni funghi vengono utilizzati come supporto per cure mediche negli ospedali.






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martedì 5 gennaio 2016

VEGETARIANI IN CUCINA

"Vegetariani in cucina" è una rivista dedicata al mondo del vegetarismo. Nella prima parte della rivista c'è una sezione dedicata a l'alimento del mese.
Il numero di gennaio 2016 è dedicato al reishi. Quattro pagine nelle quali vengono elencate le sue caratteristiche, le sue proprietà, come si coltiva e come assumerlo : bevande arricchite di ganoderma, comode capsule oppure polvere da diluire.




















Vi riporto di seguito la ricetta proposta :

VELLUTATA DI ZUCCA e GANODERMA
Ricetta per 4 persone - tempo 40 mn

Ingredienti :
500 g di zucca gialla
2 carote
2 cipollotti freschi
panna di soia q.b.
3 cucchiai di olio evo
2 cucchiai di polvere di reishi
1 tazza di brodo vegetale
prezzemolo, sale e pepe



Tagliate la zucca e le carote a dadini. Affettate i cipollotti molto sottili e fate soffriggere
nell'olio con le prime due. Aggiungete la polvere di ganoderma, mescolando con cura. Una volta che le verdure si saranno ammorbidite, versate il brodo vegetale ancora caldo, coprite con un coperchio e abbassate la fiamma al minimo.
Lasciate in cottura per quindici minuti, mescolando di tanto in tanto per evitare che la zucca si attacchi sul fondo. Quindi frullate il composto con un mixer a immersione e aggiustate con il sale e il pepe. Preparate piccoli ciuffi di prezzemolo e usateli per guarnire la vellutata nelle zuppiere, assieme a un cucchiaio di panna o di crema a base di latte di soia per i vegani.

Buon appetito!

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